L’Aspromonte mi ha svelato il suo volto primordiale, un’ascia preistorica tra l’età del Bronzo antico e quella del Bronzo medio quindi 1.600-1.500 anni avanti Cristo.
Ho trovato l’esemplare, casualmente e senza alcuna attività di scavo, in buono stato di conservazione, lungo un sentiero nella vallata della fiumara La Verde in località Arioso (comune di S. Agata del B.), territorio che frequento da diverso tempo ma ogni volta che vi torno la montagna mi rivela qualcosa di nuovo. Conteso in antichità tra le poleis greche di Reggio e Locri e pertanto indagato da studiosi come Cordiano, De Nittis, Sculli, Stranges, Minuto, Tedesco e altri.
Ho seguito, con Domenico Malaspina e Gianni Posillipo, un tracciato sul versante destro idrografico della fiumara La Verde, che entra ed esce da diversi valloni. Uno degli assi viari che collegava Casalnuovo alle fertili terre di Scrisà e poi scendeva alla marina. È il sentiero 115 del Parco Nazionale dell’Aspromonte, Samo-Casalnuovo, non semplice da percorrere ma per escursionisti attenti.
Maggiori info sulla località del ritrovamento in https://www.facebook.com/altroaspromonte/posts/pfbid0s6vMXHiWZrNAvAJNFCPE6BJvm79Qnx5Hw6wpcF1kfifkwuoqzeTNfJhNAbAGVC2tl
Ho consegnato il reperto alla direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Locri, arch. Elena Rita Trunfio che ne ha dato immediata comunicazione alla Soprintendenza APAB. L’ascia sarà oggetto di studio da parte di archeologi della preistoria e, mi auguro, esposta nel Museo. Mi rimane indelebile l’emozione di aver tenuto tra le mani un oggetto tanto prezioso e carico di storia e sono grato all’Aspromonte per avermi ricompensato così grandemente per l’impegno da me speso nel conoscerlo e valorizzarlo.
Ringraziamenti: arch. Domenico Malaspina, archeologa Maria Teresa Iannelli.