In questo database trovate oltre cento immobili che svolgono o potrebbero svolgere la funzione di rifugio montano. Gran parte di essi sono i cosiddetti caselli realizzati in quasi un secolo dall’Azienda per le Foreste della Regione Calabria, ora Calabria Verde, ma segnalo anche qualche struttura privata o di Comuni. Le tipologie vanno dall’edificio in cemento armato a più piani al piccolo bivacco in legno. Lo stato di conservazione è da rudere a ben tenuto. L’indagine iniziale è stata realizzata nel 2006 dal CAI sezione Aspromonte, riportata nel libro https://www.laltroaspromonte.it/portfolio-articoli/guida-ai-caselli-forestali-della-provincia-di-reggio-calabria/ e poi da me e altri aggiornata e integrata. Sempre nel libro, al capitolo “Metodologia di indagine”, viene esplicitato come poter interpretare le informazioni riportate nel database. Data la mole di dati alcune informazioni potrebbero non essere più attuali. È consigliabile pertanto verificarle, soprattutto se vorrete utilizzare qualche struttura. L’intento principale della mappa, infatti, è rendere evidente un patrimonio che non è stato valorizzato ed anzi in buona parte lasciato al degrado.
In ultimo segnalo le poche strutture montane gestite e presidiate e che pertanto offrono alloggio e, alcune, ristorazione. Sono evidenziate da un colore diverso rispetto alle altre non gestite.
L’acqua, elemento umile ma prezioso. Chi cammina sa che senza di essa non andrebbe lontano. Con lo spopolamento della montagna anche le sorgenti, le fontane divengono più rare. Ve ne sono di imponenti o piccole e nascoste ma tutte hanno bisogno di cura. Quella manutenzione minima, ordinaria e indispensabile che facevano gli operai forestali, i boscaioli, i fungaioli, i frequentatori dell’Aspromonte.
Indico, pertanto, quelle che conosco e quelle che mi sono state segnalate dai tanti amici e dai corrispondenti presenti sul territorio che ringrazio.
La mappa riporta sorgenti, fontane, punti d’acqua siti lungo i sentieri (o a breve distanza da essi) del Catasto del Parco Nazionale d’Aspromonte. L’informazione non comporta responsabilità circa la potabilità e la stagionalità del punto d’acqua.
Come ogni indagine è parziale e in continuo aggiornamento, quindi, è gradita la collaborazione di quanti vorranno comunicarmi altre sorgenti o fornirmi correzioni, integrazioni, foto
I toponimi sono le tracce, le impronte che l’uomo ha lasciato sul territorio e nell’Aspromonte greco sono una fonte importante per conoscere la storia della nostra montagna.
Il significato delle parole che denomina una contrada, un monte, una valle può essere ovvio (Montalto, Acquafredda, ecc.) ma alcune volte l’etimologia è oscura e interpretarla richiede impegno, competenza, tenacia. Tuttavia, può nascondere piccoli tesori che aprono spiragli di luce sul passato, sulla vita di chi ha popolato quei luoghi.
Nel 2020 ho iniziato a occuparmi dell’area grecanica studiando 298 toponimi di Roghudi e l’anno dopo 185 toponimi di Roccaforte del Greco.
Le fonti dalle quali li ho raccolto sono cartografiche (carte IGM scala 1:25.000; Carta Tecnica regionale scala 1: 10.000 e altre) e orali (anziani dell’area intervistati da me, da Antonio Trapani, da Rita Crisarà).
La georeferenziazione dei toponimi non sempre può essere precisa. Così come l’attribuzione dei toponimi ai vari comuni non sempre rispetta i limiti amministrativi. La denominazione dei luoghi, infatti, nasce più dalla frequentazione degli uomini che dalle regole giuridiche. Per esempio, gli africoti hanno storicamente utilizzato per pascoli e coltivi parte del territorio di Samo. Per ognuno viene proposta, se conosciuta, l’etimologia e, per quelli più controversi, una sigla indica la fonte alla quale si è fatto riferimento. Nonostante i limiti della ricerca ritengo sia stato importante quantomeno aver salvato dall’oblio diversi toponimi. Queste informazioni si hanno cliccando sul simbolo che identifica il toponimo.
Preziosa è stata la collaborazione di diversi studiosi e in particolare dei giovani dell’Associazione Jalò tu Vua. Ringrazio tutti e in particolare il dottore forestale Francesco Manti per l’indispensabile supporto informatico.
Tra il 2021 e il 2022 ho esteso l’indagine all’area di Africo nell’ambito del progetto P.L.A.S. (Pastorizia e Sostenibilità del Paesaggio), ricerca internazionale e multidisciplinare coordinata da Francesco Carrer dell’Università di Newcastle (Regno Unito). Sono stati individuati 170 toponimi.
Nel gennaio del 2023 ho aggiunto 168 toponimi di Bova giungendo a circa 800 lemmi. A giugno ho aggiunto i toponimi di Cardeto in collaborazione con la locale Pro Loco. A fine 2023 ho chiuso l’area grecanica con i toponimi di Condofuri e Palizzi. In tre anni di lavoro ho reso disponibili circa milletrecento lemmi dei comuni di AFRICO, BOVA, CARDETO, CONDOFURI, PALIZZI, ROCCAFORTE DEL GRECO, ROGHUDI.
Benvenuta sarebbe la collaborazione di guide, escursionisti, appassionati locali, studiosi che volessero estenderla ad altre aree dell’Aspromonte.
Elenco delle FONTI e delle ABBREVIAZIONI
FONTI
C = Filippo Condemi, La lingua della valle dell’Ammendolea. Vocabolario fraseologico, Edizioni Ellenofoni di Calabria, Reggio Calabria 2006
Ca = Ferruccio Calonghi, Dizionario della lingua latina, vol. I, Latino-italiano, Rosemberg & Sellier, Torino, 1951
Cup = Domenico Cuppari
CDOS = Girolamo Caracausi Dizionario Onomastico della Sicilia
CLGSIM = Girolamo Caracausi Lessico greco della Sicilia e dell’Italia meridionale
Cr = Rita Crisarà, Lessico toponomastico reggino (A-B-C), Tip. Barcella, Reggio Cal 1983
CTR = Carta Tecnica CASMEZ-IGMI della Regione Calabria scala 1:10.000 anno 1954
G = app Glossa greka 2016
GP = Giuseppe Pensabene, in Cognomi e Toponimi in Calabria, 1997
IGMI = cartografia Istituto Geografico Militare Italiano scala 1:25.000 anni 1990
JTV = gruppo di giovani esperti formatisi all’interno dell’Associazione Jalò tu Vua
K = Anastasis Karanastasis, Istorikòn Lexicòn ton Ellinikòn Idiomàton tis Kato Italìas (Dizionario storico degli idiomi greci dell’Italia meridionale), 5 volumi, Accademia d’Atene, Atene 1984-1992
M = Daniele Macris
MD = Domenico Minuto
MF = Franco Mosino
NA = Andrea Noce
P = Giuseppe Pentimalli, Vocabolario ragionato del dialetto femijotu, 2011
R = Lorenzo Rocci, Vocabolario Greco-Italiano, Seconda edizione riveduta, Lapi, Città di Castello, 1941
RA = Antonio Rodà, Vocabolario Greco-Calabro-Italiano/Italiano-Greco-Calabro, Laruffa Ed. 2010
RD = Domenico Rodà
Rhc = Gerhard Rohlfs, Dizionario dei cognomi e soprannomi in Calabria, Longo Editore, Ravenna 1979
Rhd = Gerhard Rohlfs, Nuovo Dizionario dialettale della Calabria, Longo Editore, Ravenna 1977
Rhl = Gerhard Rohlfs, Lexicon Graecanicum Italiae Inferioris, Max Niemeyer , Tübingen 1964
Rht = Gerhard Rohlfs, Dizionario toponomastico e onomastico della Calabria, Longo Editore, Ravenna 1974
S = Salvino Nucera
Sc = Orlando Sculli, Dizionario del dialetto di Ferruzzano, GEDI, 2021
SG = AA.VV. Testimonianza demografica e soprannomi dell’isola ellenofona di Gallicianò, Laruffa 2011
Sp = Giovanni Spampinato et al, I fitotoponimi della Calabria meridionale: uno strumento per l’analisi del paesaggio e delle sue trasformazioni, in Atti Soc. Tosc. Sci. Nat., Mem., Serie B, 124 (2017)
T = Tito Squillaci (Jalò tu Vua)
V = Violi Filippo, Vocabolario Grecanico-Italiano/Italiano-Grecanico, Seconda Edizione, Bova 2007
ABBREVIAZIONI
agg = aggettivo
ar = dall’arabo
bov = bovese
cal = calabrese
cfr = confronta
corr = corruzione di
dim = diminutivo
es = esempio
fr = dal francese
gr = dal greco
gr ant = greco antico
gr cal = greco calabro
gr med = dal greco medievale
gr mod = greco moderno
lat = dal latino
prob = probabilmente
sic = siciliano
sopr = soprannome
spagn = spagnolo
sp = specie
Questa mappa raccoglie tutte le segnalazioni a noi conosciute circa i grandi alberi presenti nella Città Metropolitana di Reggio Calabria. La maggior parte degli esemplari sono stati censiti per l’indagine condotta nel 2003 dal CAI sezione di Reggio Cal. e curata da Alfonso Picone Chiodo e dal botanico Giovanni Spampinato. A conclusione dell’indagine è stato realizzato il libro https://www.laltroaspromonte.it/portfolio-articoli/i-grandi-alberi-del-parco-nazionale-daspromonte
Nel 2017 l’allora Ministero delle Politiche Agricole, Forestali e Alimentari ha inserito alcuni esemplari dell’indagine del CAI nell’elenco degli alberi monumentali d’Italia che viene periodicamente aggiornato. Altri Enti hanno condotto delle indagini ed ogni segnalazione, per l’eventuale dichiarazione di monumentalità, perviene, tramite la Regione, al Ministero.
La mappa pertanto segnala alberi monumentali, alberi in attesa di eventuale dichiarazione di monumentalità, grandi alberi in genere. Tutti, comunque, meritevoli di essere conosciuti, a piedi e con rispetto.
La scheda dei vari esemplari ne riporta i parametri principali ma risalendo alle varie ricerche, in particolare al libro del CAI, si possono avere ulteriori informazioni.
Sempre nel libro troverete alberi ora scomparsi, alcuni per vecchiaia, altri per eventi causati dall’uomo come l’incendio dell’estate 2021 che distrusse i giganti di Acatti (San Luca).
Per approfondimenti consigliamo l’ottimo libro di Francesco Bevilacqua “Alberi monumentali in Calabria”
https://www.store.rubbettinoeditore.it/catalogo/alberi-monumentali-in-calabria
Al progetto collaborano i dottori forestali Gianni Posillipo e Francesco Manti. Il dr. Francesco D’Aleo coordina le indagini sul territorio per aggiornare la mappa. Chiediamo a tutti collaborazione per l’aggiornamento della mappa circa l’esistenza in vita degli esemplari censiti, eventuali variazioni e nel ricevere foto recenti.
Per la segnalazione di altri esemplari è invece necessario compilare una scheda da inviare al Comune nel cui territorio si trova l’esemplare. Questo deve poi trasmetterla all’ufficio competente della Regione Calabria che deciderà sul requisito di monumentalità. Solo in tal modo sull’albero verrà apposto un vincolo di tutela che dovrebbe salvaguardarlo. Per scheda di segnalazione, guida e altri riferimenti utili clicca qui.
Elenco delle FONTI e delle ABBREVIAZIONI
NOME: in riferimento alla specie e alla località
ANNO SEGNALAZIONE: anno in cui è stata fatta la segnalazione
FONTE SEGNALAZIONE: soggetto che ha segnalato e riferimenti
CAI = Indagine realizzata dal Club Alpino Italiano sezione di Reggio Cal. Il numero di pagina si riferisce al libro
MIN = Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste
PROPRIETÀ: se non indicata si intende ignota
CIRCONFERENZA: a 1.30 metri da terra
Le misure dell’altitudine (s.l.m.) ove è situato l’albero, altezza e circonferenza dell’albero si intendono in metri.
La gestione del Parco Nazionale d’Aspromonte dei quasi 400 km di sentieri ideati e realizzati a partire dagli anni ’80 dalle associazioni escursionistiche come CAI, GEA e Gente in Aspromonte iniziò con l’istituzione dell’Ente nel 1994.
Nel tempo il Parco ha dotato i sentieri di segnaletica orizzontale (bandierine segnavia bianco-rosse) e verticale (pali con frecce segnavia e tabelle località).
Tuttavia, oggi sembrano mancare una pianificazione che tenga conto, ad esempio, della capacità di carico delle aree distinte per livello di tutela ambientale, ed una manutenzione ordinaria e costante che, ad esempio, decida nel caso di scarsità di risorse con una valutazione oggettiva quali sentieri curare e quali no.
Per gli interventi sui sentieri il Parco si affidò, nel tempo, a diversi soggetti: associazioni escursionistiche, guide, cooperative appositamente formate. Oggi per orientarsi nella rete di sentieri esistono solo due carte, una realizzata dal Parco e una da Naturaliter, numerose invece sono le app con molti dei percorsi del Parco già precaricati.
In tale contesto proponiamo questa mappa curata da Carmelo Idone e Alfonso Picone Chiodo credendo che, essendo facilmente utilizzabile su una praticissima app dei nostri smartphone come Google Maps, possa essere utile. La mappa riporta in due livelli distinti le foto delle frecce segnavia con le tabelle località e la loro posizione lungo la rete dei sentieri del Parco, in esse sono indicati i tempi di percorrenza tra una località e l’altra ed il nome della località stessa. Questo strumento può essere d’aiuto nel programmare un’escursione, per avere una visione d’insieme delle località sui sentieri nel Parco ed ultimo, ma non meno importante, diviene utile nel conservare memoria di questo patrimonio informativo talvolta danneggiato o addirittura assente.
Al momento sono riportate buona parte delle tabelle ma non tutte quindi chiediamo la collaborazione di altri escursionisti e poter completare la mappa insieme.
Per poter contribuire semplicemente: verificare la correttezza della geolocalizzazione (che sia aggiornata e stabile), scattare le foto con geolocalizzazione attiva (foto con info leggibili e più foto se presenti frecce in diversa posizione), verificare che queste località non siano già state caricate sulla mappa ed inviare i file a tabellelocalita@gmail.com (con per nome del file: coordinate, nome località, numero sentiero. Esempio: 38.13535, 15.67945, Monte Pentimele, 101).
Buon Cammino!
L’Aspromonte è stato il massiccio calabrese indagato per ultimo dagli speleologi. Questo per la scarsa presenza di terreni carsificabili ma le indagini avviate negli scorsi anni Novanta hanno rivelato scoperte inattese. Pionieri furono i fratelli Tassone di Piminoro, Nicola Sgambelluri di Siderno e Alfonso Picone Chiodo. Nel 2005 il Club Alpino Italiano Sezione Aspromonte col Centro Regionale di Speleologia “Enzo dei Medici” curò un’indagine su 12 cavità che potete consultare nella mappa e nelle schede relative.
Frequento San Luca e la vallata della fiumara Bonamico dagli anni ’80 del secolo scorso. Erano anni difficili, quando per colpa di alcuni criminali un’intera popolazione venne marchiata come delinquente. Ma non credetti alle generalizzazioni e volli camminare per quei luoghi scoprendo una natura potente e dolce nello stesso tempo. Pietra Cappa e la vallata delle Grandi Pietre, la Madonna della Montagna a Polsi, la valle Infernale, Montalto, il lago Costantino. Luoghi che divennero il cuore del Parco Nazionale.
Lungo i sentieri, io sconosciuto, incontrai la gente che mi accoglieva come ospite, con un “favorite” mi invitava alla sua tavola e con “iti ca paci” mi congedava augurando buon cammino.
Furono anni intensi nei quali coinvolsi alcuni giovani del paese per organizzare trekking e guidare gruppi di 30-40 escursionisti del nord Italia. Per una settimana risalivamo la vallata del Bonamico sino al Montalto e poi discendevamo la fiumara Amendolea fino al mare.
Dormivamo in tenda, nei caselli forestali, negli ovili, sotto un “cielo talmente tempestato di stelle minute, innumerevoli, brulicanti, che dava l’impressione di una remota nevicata sopra uno sfondo di cielo limpido, arrestata nell’alto dei cieli da un gesto divino” (Francesco Perri).
Ho quindi incontrato, conosciuto, stretto legami soprattutto con i pastori che in quegli anni erano tanti. Nel risalire la vallata sino a Polsi e oltre era un susseguirsi di ovili, mandre, iazzi, terrate con richiami, belati, abbai, fischi, scampanii. Un’armonia di suoni che animava la montagna.
Una figura controversa quella del pastore, alcune volte in conflitto con la natura e coi contadini che nel tempo è divenuta, almeno per San Luca, sempre più rara. Un’attività che non si è voluta o potuta adeguare ai tempi attuali. Che nel 1929 aveva 3.307 ovini e 3.221 caprini (Catasto Agrario) e nel 1947 24 ovili con 7.000 animali (Maria D., 2017).
Ho riportato sulla mappa gli ovili nella vallata del Bonamico. Quelli che esistevano negli anni ’80 del secolo scorso con simbolo una croce nera e quelli ancora in attività con un cerchio giallo per simbolo. Per ogni ovile la scheda indica nome del pastore, soprannome e, se possibile, delle foto.
Non avrei potuto realizzare la mappa senza la disponibilità dei pastori e la preziosa collaborazione di Antonio Pasquale Versace che ringrazio.
Sono numerosi i richiami ai pastori nella letteratura. Con riferimento a quella calabrese vi invito a leggere o rileggere Corrado Alvaro che dedica ai pastori l’incipit di “Gente in Aspromonte”.
“Non è bella la vita dei pastori in Aspromonte, d’inverno, quando i torbidi torrenti corrono al mare, e la terra sembra navigare sulle acque. I pastori stanno nelle case costruite di frasche e di fango, e dormono con gli animali. Vanno in giro coi lunghi cappucci attaccati ad una mantelletta triangolare che protegge le spalle, come si vede talvolta raffigurato qualche dio greco pellegrino e invernale.”
Poi Fortunato Seminara in “La masseria” “Ditemi: non c’è mezzo di frenare i caprai? Gli scellerati non temono nulla e vogliono vivere alle nostre spalle. Vendono le ricotte, il formaggio, gli agnelli, la lana e il concime, ma non comprano i pascoli: conducono le bestie sulle prode dei nostri campi e a volte anche nel coltivato. Se li denunziamo, si vendicano, tagliando gli alberi e bruciando le messi. Che dobbiamo fare? Dimenticare famiglia e beni, prendere un fucile e ammazzarli?”.
Mario La Cava in “La fiera letteraria” “…il loro ingegno è sottile, il loro sentimento è profondo, dispersi, accanto alle loro mandrie, su per le balze dei monti, essi parlano di politica e di filosofia come meglio non saprebbero i frequentatori dei circoli di cultura…”.
La poesia di Geppo Tedeschi https://www.facebook.com/profile/100063601658145/search/?q=geppo
Ed altri libri, alcuni reperibili solo in qualche biblioteca
- La Koinè agro-pastorale della locride, Stranieri Vincenzo, 2010
- Il giovane pastore di Calabria, Perli Concettina, 2014
- Non volevo vivere in Aspromonte come i lupi, Maria Domenico, 2016
- Il Maresciallo e i Pastori di San Luca, Maria Domenico, 2017
- Le nostre radici, Schirripa Luigi, 2000
Inoltre nel sito trovate diversi approfondimenti
All’ovile di Scarpina 40 anni dopo
Quella che descriviamo è una proposta di route in Aspromonte per scout. Il percorso è stato rodato da Gruppi scout reggini ed elaborato in base alla conoscenza del territorio di Alfonso Picone Chiodo e Francesco Manti. È comunque un percorso impegnativo.
Grande cura e massima attenzione sono state poste, nel redigere questa proposta, per garantire l’attendibilità e l’accuratezza delle informazioni. Tuttavia, i dati possono presentare errori di aggiornamento o di georeferenziazione. Si declina quindi ogni responsabilità per eventuali variazioni successive alla rilevazione dei dati e in ordine ad eventi dannosi che possano derivare dall’utilizzo delle informazioni fornite. Con largo anticipo allo svolgersi della route è necessario informarsi sull’accessibilità, sulla possibilità di rifornirsi di cibo e di acqua, munirsi di una carta dettagliata e osservare norme, divieti e regolamenti in merito alla fruizione dei siti. Circa la presenza di acqua è utile consultare la mappa https://www.laltroaspromonte.it/cartografia/mappe/#sorgenti-aspromonte
I Gruppi scout reggini, se contattati in tempo, sono disponibili a fornire supporto.
Oltre alle info fornite di seguito, potete avere gratuitamente le tracce in formato gpx, kml, shp e le carte del percorso facendone richiesta tramite https://www.laltroaspromonte.it/contatti/
Cartografia dettagliata, descrizione (testo e foto) delle tappe sono al link https://www.laltroaspromonte.it/storie/route-scout-in-aspromonte/
Ringraziamo quanti vorranno segnalarci eventuali variazioni o inesattezze.
Buona strada.
La ruote prevede 4 tappe fattibili ognuna in giornata. Considerando il viaggio sono necessari 5 o 6 giorni, secondo gli orari dei trasporti e la località di provenienza.
Il percorso è ad anello, con partenza e ritorno a Gambarie (raggiungibile con autobus da Reggio Calabria o anche dalla base scout Aspromonte). La segnaletica di alcuni sentieri, con segnavia rosso-bianco-rosso e cartelli, è a cura del Parco Nazionale dell’Aspromonte. Sulla cartografia vengono indicati in rosso i tratti su asfalto. Di questi tratti alcuni sono obbligatori, altri sono alternativi ai sentieri.
Volutamente non vengono indicati i tempi dato che, per gli scout, sono estremamente variabili in base ad allenamento, peso dello zaino, necessità di soste per attività varie, ecc. Sono però specificati km e dislivelli.
Nel caso si voglia abbreviare il percorso di una tappa lo si può fare dai Piani di Carmelia salendo col sentiero 102 al Montalto senza passare da Polsi.
Per informazioni: Autolinee http://www.atam.rc.it/
Base scout Aspromonte http://www.masci-rc4.it/baseaspromonte/
Parco Nazionale Aspromonte http://www.parconazionaleaspromonte.it
Sull’Aspromonte in generale https://www.laltroaspromonte.it/
Santuario della Madonna della Montagna di Polsi http://www.madonnadellamontagna.it/contatti/