A San Gianni, centro del mondo, 30 anni dopo
San Gianni è una contrada a nord dei ruderi di Africo, collocata su di un crinale che si protende tra il torrente Aposcipo e lo Spasola, con la quota più elevata intorno ai 600 m.
Fu visitata dal prof. Domenico Minuto nella primavera del 1989 per le sue ricerche sui luoghi di culto basiliani. Si ipotizza possa essere il luogo dove sorgeva il convento della SS. Annunziata.
Di recente, nel condurre un’indagine sulla pastorizia, ho coinvolto Leo e Andrea Stilo, il cui padre ebbe un ovile proprio a San Gianni. Son voluto quindi tornare in quel luogo.
C’ero già stato circa 30 anni fa, guidato sempre dagli Stilo, e nel 2018 per … sbaglio. Ci passai infatti nel tentativo di aggirare le gole del vallone Spasola.
Le strutture murarie del convento sono ormai illeggibili per cui rimando alle immagini degli anni ’70 e ’80 pubblicate su “Africo: terra mia” di Costantino Criaco.
L’abbandono dei luoghi è tale da renderli difficilmente accessibili ma, negli anni in cui la montagna era popolata, doveva essere un sito nodale. Lo si può desumere dalla incredibile qualità e quantità degli oggetti ivi ritrovati: un busto marmoreo acefalo, unguentari, vasetti, mattoni di età romana, un rosone in pietra e altro. Insomma l’Aspromonte, almeno in quell’epoca, era al centro del mondo. Una lezione su come non bisogna accontentarsi della rappresentazione attuale ma cercare l’Altro Aspromonte.
n.b.: gli oggetti ritrovati sono stati regolarmente segnalati alle Autorità competenti. Altre notizie sugli Stilo, una famiglia che possiede un importante patrimonio di conoscenze sull’Aspromonte, le trovate nel post https://www.facebook.com/altroaspromonte/posts/249504476968926
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