Mano di Maddà: curiosità di un toponimo
L’interesse su questo toponimo, riportato nella carta IGMI in agro di Cardeto e nei pressi dei Piani di Salo lungo la strada per il lago del Menta, mi nacque anni fa quando il pastore Vincenzo Romeo u Croccu, in un’intervista che gli feci, raccontò un curioso aneddoto su di un personaggio detto Maddà. Lo divulgai e l’attento Pasquale Faenza aggiunse elementi alla narrazione richiamando un personaggio storico quale Berengario Maldà di Cardona, barone di Amendolea nella seconda metà del XV secolo. Maddà (alla francese) è soprannome attestato nell’area grecanica. Per gli anziani di Roghudi e Gallicianò è proverbiale la prepotenza del barone che secondo la tradizione fu eliminato dal suo stesso fratello, che era invece un famoso difensore dei poveri e del basso popolo.
Maddà uccideva per un nonnulla ed esercitava lo ius primae noctis su tutto il vasto territorio in cui si estendeva il suo potere.
Una canzone greca raccolta a Bova prende in giro gli amendolesi definendoli “oli mularia tu Maddà ce tu abbatiu”, tutti figli spuri di Maddà e dell’abate.
Seguendo uno schema tipico dei romanzi di tradizione orale, quello che prevede la lotta tra un personaggio negativo ed un vincente eroe positivo ricco di coraggio, forza e astuzia, Lorenzo Zavettieri di Ghorio di Roghudi raccontava vita, morte e cattiverie di Maddà. Fu addirittura il celebre brigante Nino Martino, riferisce Lorenzo, che affrontò e uccise Maddà in un bosco dell’Aspromonte. Tant’è che proprio vicino alla località Mano di Maddà troviamo la contrada Cacciadiavoli, soprannome del brigante. Ma le coincidenze non finiscono qui. Poco oltre vi è la Testa dell’Uomo: che non sia quella di Maddà!
Il bene trionfò alla fine di uno scontro fratricida, poichè la tradizione vuole che Maddà e Nino fossero “figghi di na sula mamma”.
Alcune di queste notizie le ho trovate in C. Mangiola-V. Santagati, Le vacche sono anime del purgatorio, 2000 e F. Nucera, Rovine di Calabria, 1974
https://www.facebook.com/altroaspromonte/videos/507625533813301
È importante conoscere le storie del nostro antico e ricco Aspromonte. Questa storia del Brigante Madda non la conoscevo.
Nel sito vi sono altre storie che credo la interessino. E su altre stiamo indagando: ci segua.