Umberto Zanotti Bianco e la Colonia Franchetti di Mannoli
A cura della redazione de “L’Altro Aspromonte”
Nel 1922, poco più di cento anni fa, è stato ricordato da alcune recenti ricerche (che sotto indichiamo), nasceva ufficialmente tra i boschi di Mannoli, poco sopra S. Stefano d’Aspromonte, quella che è forse l’opera più significativa, viva ed attuale, di Umberto Zanotti Bianco.
L’idea di realizzare colonie montane dove portare in un ambiente salubre i bambini malarici o predisposti alla tubercolosi, da tempo nei piani di Zanotti Bianco, si era resa attuabile nel 1920, quando, tornato in Calabria nel dopoguerra, poté valersi della donazione fatta all’ANIMI di un ampio terreno da parte della famiglia Romeo di Santo Stefano. I lavori iniziarono subito e furono segnati dal dinamismo coinvolgente di Zanotti Bianco che già a dicembre del 1923 chiedeva aiuti per l’arredamento al Comando Militare locale per opere “destinate ad assistere ed educare gli orfani di guerra”.
La colonia iniziò prontamente a funzionare con due grandi padiglioni in legname per i dormitori dei ragazzi e il loro refettorio e persino un piccolo chalet venne trasportato da Reggio e rimontato sul posto.
Il tutto completato dalla bellissima chiesetta in legno che sovrasta il villaggio e che venne pensata e disegnata nei particolari da Zanotti Bianco stesso. Sul frontale d’ingresso è riportato un versetto del vangelo di Giovanni: Ut Omnes In Te Unum Sint (Affinché tutti siano in Te un’unica realtà).
Negli anni successivi Zanotti Bianco, muovendosi tra l’Italia e l’Europa, riusciva ad ottenere fondi per migliorare la struttura, tra i quali una cospicua somma dalla oggi conosciutissima “Save the Children” che era nata a Londra nel 1919 proprio per far fronte alle spaventose condizioni di vita di tanti minori dopo la Prima guerra mondiale.
Nel 1931 furono realizzate importanti opere idrauliche ai margini del territorio della colonia per imbrigliare le acque e opere di contenimento del terreno che hanno preservato nel tempo efficacemente l’area della Colonia. Il 1° giugno 1932 Zanotti Bianco vi accompagnava in visita il principe di Piemonte Umberto di Savoia con la principessa Maria José.
Gli anni successivi e la Seconda guerra mondiale registrano massicce richieste da varie parti del Mezzogiorno per soggiorni in favore di bambini bisognosi di cure accuditi dalle suore Francescane Alcantarine, sotto la gestione dello storico segretario dell’ANIMI e grande collaboratore di Zanotti Bianco, Gaetano Piacentini.
L’impegno di Zanotti Bianco non verrà meno per la Colonia anche nel dopoguerra nonostante la nomina nel 1944 a presidente della Croce Rossa e quella nel 1952 a senatore a vita da parte di Einaudi. Una lettera del 1958 attesta i ringraziamenti di Zanotti Bianco al prof. Pietro Timpano, per le notizie ricevute sulle condizioni sanitarie dei bambini della Colonia Franchetti.
Nel 1960 gli edifici aumentarono a 11 in muratura, oltre allo chalet per gli ospiti, le due scuole e un grande padiglione in legno.
La popolazione di Mannoli volle riconoscere l’impegno di Zanotti Bianco per cui, in accordo con l’amministrazione comunale di S. Stefano, gli venne intitolata la piazza centrale della frazione.
Un vero e proprio villaggio dei fanciulli in mezzo agli alberi che però terminò di operare quando, nel recente passato, le Suore andarono via. Ma una decina di anni fa il MASCI RC 4 (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani), ha preso in gestione alcune strutture (le restanti sono della Curia reggina e al momento non utilizzate) facendone una base scout.
Una delle creature di Umberto Zanotti Bianco è quindi tornata a vivere.
Per notizie e approfondimenti storici:
1) Alfredo Vadalà, Gli interventi dell’ANIMI nel Comune di Santo Stefano d’Aspromonte. La Colonia Franchetti, L’Asilo monumentale La Colonia Franchetti, L’Asilo monumentale La Biblioteca popolare, La Scuola itinerante sull’Aspromonte Iiriti Editore, 2022
2) Alfredo Focà, Umberto Zanotti Bianco in Aspromonte: Santo Stefano in Aspromonte, Mannoli, Africo, Ferruzzano, Perlupo. In memoria di Umberto Zanotti Bianco nel 60esimo dalla sua scomparsa: 1963-2023, Iiriti Ed. 2023
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